Errore di dettatura vocale dell'iPhone di Apple trasforma la parola "razzista" in "Trump"

Si tratta di un errore sorprendente, individuato dagli utenti di Internet. Martedì, i possessori americani di iPhone della Apple hanno condiviso screenshot e registrazioni della dettatura vocale del telefono, che mostravano che quando pronunciavano la parola "razzista" , il loro telefono trascriveva automaticamente il nome "Trump" per alcuni secondi, prima di correggersi.

L'incidente ha scatenato un'ondata di reazioni, sollevando dubbi sull'affidabilità dell'intelligenza artificiale di Apple. Immagini e video degli utenti che hanno riscontrato il bug sono diventati virali sui social media, incluso TikTok.

Di fronte alla controversia, un portavoce di Apple ha spiegato che il problema sarebbe legato a una "sovrapposizione fonetica" tra le due parole, specificando che l'azienda sta già lavorando per correggere il bug. Si ritiene che il problema sia stato accidentale e non intenzionale, ha detto al New York Times . Secondo John Burkey, fondatore della startup di intelligenza artificiale Wonderrush.ai ed ex membro del team Siri di Apple, si ritiene che l'origine del bug sia da ricondurre a un recente aggiornamento dei server Apple. Quest'ultimo si interroga tuttavia su un'altra possibilità: "Questo ha il sapore di una farsa seria. L'unica domanda è: qualcuno ha inserito questa informazione nei dati o nel codice? . Un'ipotesi sulla quale l'azienda non si è espressa.

Non è la prima volta che Apple si trova ad affrontare un problema del genere. Già nel 2018 l'assistente vocale Siri aveva suscitato polemiche. Di fronte alla domanda "Chi è Donald Trump?" , l'assistente vocale ha risposto con l'immagine di un pene. Ciò è avvenuto perché gli editori avevano apportato modifiche fraudolente a Wikipedia, la fonte principale dello strumento. Sette anni dopo, questo nuovo bug ricompare mentre Apple ha annunciato un massiccio investimento di 500 miliardi di dollari negli Stati Uniti nei prossimi quattro anni, in un contesto in cui Donald Trump ha continuato a chiedere la delocalizzazione delle industrie americane sin dal suo insediamento.